Dislipidemia

QUANDO FARE LO SCREENING PER LA DISLIPIDEMIA NEL BAMBINO E NELL’ADOLESCENTE?

Le linee guida per la definizione dello stato di salute cardiovascolare e la riduzione del rischio pubblicate nel 2011 (1) raccomandano che tutti i bambini con BMI > 95° percentile siano sottoposti ad uno screening per dislipidemia a partire dai 9 anni di vita (1). 
Lo screening è indicato a partire dai due anni di vita (anche se il BMI non raggiunge il 95° percentile) se è presente una storia di familiarità per dislipidemia (uno o entrambi i genitori con dislipidemia nota o colesterolo totale > 240 mg/dl) o per patologia cardiovascolare in genitori, zii, nonni o fratelli (cardiopatia ischemica o vasculopatia cerebrale o periferica prima dei 55 anni se maschio o prima di 65 anni se femmina). 
Si raccomanda che il prelievo sia effettuato dopo almeno 12 ore di digiuno. 


QUALI SONO I VALORI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLA DISLIPIDEMIA?

L’Expert Panel on Integrated Guidelines for Cardiovascular Health and Risk Reduction in Children and Adolescents ha proposto dei valori di riferimento per la definizione di valori bassi, accettabili, borderline ed elevati dei lipidi (1), riportati in tabella, che risultano di facile uso. E’ importante sottolineare che non vi è accordo unanime sull’uso di tali cut-off, poiché non considerano le differenze legate all’età e al genere. Esistono infatti altri valori di riferimento più fini in relazione alla ripartizione per età e sesso (2, 3), ma in ogni caso non sono rappresentativi della popolazione italiana. Inoltre, è necessario tener presente che le concentrazioni dei lipidi correlano col rischio cardiovascolare in modo continuo e in sinergia con gli altri fattori di rischio (BMI, ipertensione, diabete, familiarità cardiovascolare, etc…). Pertanto, è necessario che il pediatra, per definire lo stato di salute o, meglio, di alterato profilo di rischio cardiovascolare, basi la sua valutazione sulla globalità di tutti i fattori di rischio rilevati, anziché su parametri dicotomici. 

 

    Basso
(mg/dl)
Accettabile
(mg/dl)
Borderline
(mg/dl)
Alto
(mg/dl)
Colesterolo   --- <170 170-199 ≥200
LDL-C   --- <110 110-129 ≥130
Trigliceridi 0-9 aa --- <75 75-99 ≥100
  10-19 aa --- <90 90-129 ≥130
HDL-C   <40 >45 40-45 ---

 

Vista la difficoltà di definire in modo univoco le alterazioni dei lipidi, al pari degli adulti è stata analizzata l’utilità del rapporto TG/HDL-C (Valori ≥2.2) che è facile da ottenere, non richiede una ripartizione per età o sesso e che identifica un fenotipo lipidico pro-aterogeno utile per identificare bambini obesi con un peggior profilo di rischio cardio-metabolico (4).     
 

COME DIFFERENZIARE LE FORME DI DISLIPIDEMIA PRIMITIVA ?

Anche se nel bambino obeso la dislipidemia di gran lunga più comune è la combinazione di alti trigliceridi e basso HDL, il pediatra deve tener presente che esistono forme di dislipidemia primitiva, che potrebbero richiedere indagini di secondo livello, come il dosaggio dell’Apo-B, elettroforesi delle lipoproteine, test genetici. Le più comuni sono l’ipercolesterolemia familiare pura (molto probabile in bambini italiani con LDL-C > 150 mg/dl, TG nella norma e genitore con ipercolesterolemia) (5) e l’iperlipemia familiare combinata (fenotipicamente spesso sovrapponibile alla dislipidemia associata ad obesità, talvolta presente solo come ipertrigliceridemia, differenziabile dalla forma primitiva grazie a un valore elevato di Apo-B e fenotipo fluttuante con fasi di ipercolesterolemia o ipertrigliceridemia/ipercolesterolemia nel bambino e nei familiari). 


QUALI SONO LE RACCOMANDAZIONI SUL TRATTAMENTO DELLA DISLIPIDEMIA?

La modifica dello stile di vita, nutrizionale e comportamentale, è considerata il cardine della terapia nei bambini obesi con dislipidemia. 
Nei bambini con età inferiore a 10 anni non è indicata alcuna terapia farmacologica, a meno che non vi sia una grave iperlipidemia familiare. Nei bambini con età superiore a 10 anni, la terapia farmacologica dovrebbe essere istituita dopo il persistere di una iperlipidemia resistente alla terapia non farmacologica (1).
Dato l’alto rischio cardiovascolare e, per talune forme, la morbilità pancreatica associata alle dislipidemie gravi secondarie o genetiche, è importante che il pediatra indirizzi il bambino ad un ambulatorio specializzato in dislipidemie in caso di TG > 500 mg/dl e/o LDL-C > 250 mg/dl, in modo da garantire diagnosi e terapia tempestive.

 

Bibliografia
1-    Expert Panel on Integrated Guidelines for Cardiovascular Health and Risk Reduction in Children and Adolescents: Summary Report. Pediatrics 2011; 128: S213.
2-    Jolliffe CJ, Janssen I. Distribution of lipoproteins by age and gender in adolescents. Circulation. 2006 ;114:1056-62
3-    Cook S, Auinger P, Huang TT. Growth curves for cardio-metabolic risk factors in children and adolescents. J Pediatr. 2009;155:S6.e15-26
4-    Di Bonito P, Valerio G, Grugni G, Licenziati MR, Maffeis C, Manco M, Miraglia Del Giudice E, Pacifico L, Pellegrin MC, Tomat M, Baroni MG. Comparison of non-HDL-cholesterol versus triglycerides-to-HDL-cholesterol ratio in relation to cardiometabolic risk factors and preclinical organ damage in overweight/obese children: the CARITALY study. Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases, 2015; 25, 489e494
5-    Campagna F, Martino F, Bifolco M, Montali A, Martino E, Morrone F, Antonini R, Cantafora A, Verna R, Arca M. Detection of familial hypercholesterolemia in a cohort of children with hypercholesterolemia: results of a family and DNA-based screening. Atherosclerosis 2008; 196: 356-364.