Formare i pazienti per tenerli al passo con le nuove tecnologie
La terapia con CSII consente individualizzazione della cura e ottimizzazione del controllo glicemico grazie ad una vasta gamma di dispositivi tecnologici sempre più evoluti. Nonostante ciò, l'avanzamento tecnologico non è sempre seguito da un miglioramento per il paziente. Spesso, il mancato beneficio è impedito dall'inadeguato utilizzo del device da parte del paziente che nel passaggio da un device ad un altro, di fatto, non viene avviato ad un re-training strutturato per questi dispositivi. Interessanti considerazioni a questo proposito arrivano dallo studio INPUT.
Lo studio, presentato a Berlino da Dominic Ehrmann professore dell’Università di Bad Mergenthein (Germania), ha coinvolto un totale di 254 pazienti trattati con CSII e randomizzati nel ricevere o meno un programma educazionale di 12 incontri della durata di 90 minuti ciascuno. I pazienti ricevevano la formazione in piccoli gruppi di 3-8 persone. I pazienti utilizzavano terapia con CSII da 8,7 (+/-6,8) anni. I parametri di outcome analizzati sono stati: HbA1c a 6 mesi dalla fine dell’intervento e, secondariamente, incidenza di ipoglicemie severe, distress legato al diabete, sintomi depressivi e frequenza di utilizzo delle funzioni della pompa. Dopo 6 mesi di follow-up il gruppo che aveva ricevuto il programma INPUT presentava un miglioramento dell’HbA1c e una riduzione degli eventi ipoglicemici severi. Tale programma educazionale si è inoltre dimostrato efficace nel migliorare il management della pompa da parte dei pazienti in termini di aumentato utilizzo delle funzioni del dispositivo (basali temporanee, boli speciali). Da un punto di vista psico-sociale il programma INPUT ha mostrato plurimi effetti benefici, determinando la riduzione dei sintomi depressivi e dello stress legati al diabete e l'aumento della soddisfazione del paziente legata all’efficacia del trattamento, percepita anche grazie all’intensificazione e al miglioramento dei comportamenti di automonitoraggio.
Elena Fornari