Diabete e suoi effetti cognitivi e sul sistema nervoso centrale

Nei pazienti affetti da diabete tipo 1 gli effetti a lungo termine delle oscillazioni glicemiche e dei suoi estremi (ipoglicemia, iperglicemia e chetoacidosi) sui processi cognitivi e sul sistema nervoso centrale sono una questione estremamente rilevante. 

Sebbene il tema sia già stato affrontato in letteratura gli studi fino ad ora pubblicati non hanno fornito grossi contribuiti a causa dei limiti metodologici dei trial (tra cui la scarsa numerosità campionaria, il disegno dello studio di tipo cross-sectional, l’arruolamento nei trial di pazienti in buon compenso e non rappresentativi della popolazione generale con diabete e non ultimo la difficoltà nel definire il concetto di “esposizione” e ad es iperglicemia).

Come spiegato dalla prof.ssa Ana Maria Arbelaez della Washington University di Saint Louis (Stati Uniti) durante il meeting ISPAD di Valencia, ad oggi si può comunque affermare che (i) per valori di glicemia inferiori a 50 mg/dl viene limitato il trasporto del cerebrale del glucosio mentre per valori almeno inferiori a 45-50 mg/dl viene compresso il metabolismo cerebrale del glucosio stesso; (ii) livelli elevati di glicemia (e quindi uno scarso controllo glicemico) correlano con un maggior rischio di demenza a lungo termine; (iii) esiste anche un legame tra malattia di Alzheimer e alterazioni della secrezione insulinica. Tra gli studi segnalati quelli di Northam et al, Hershey et al, DirectNet.

In un’epoca in cui la disponibilità di tecnologie per il controllo della patologia è significativa, bisogna sfruttare al massimo l’opportunità che queste tecnologie ci offrono per ridurre anche il rischio di problematiche a carico di questo sistema.  C.M.