Preservare la funzionalità B-cellulare residua nel DM1: primi risultati dallo studio DIAGNODE

Un recente studio pilota condotto su pazienti con storia di DM1 <6 mesi, GAD65 positivi e con C-peptide a digiuno ≥12nmol/L, trattati con GAD-alum e Vitamina D, sembrerebbe evidenziare una significativa immuno-deviazione TH2, col risultato di preservare la funzionalità Beta-cellulare in quei pazienti con recente insorgenza di DM di tipo 1. Un dato preliminare davvero interessante e promettente, ottenuto nel corso dello studio pilota DIAGNODE-1 condotto dal prof. Ludvigsson della Linkoeping University (Svezia). 

L’acido glutammico decarbossilasi (GAD) è uno dei principali bersagli della risposta autoimmune che si manifesta nel DM1. In modelli animali di autoimmunità, il trattamento con un antigene target può modulare l’autoimmunità aggressiva. Gli studi presenti in letteratura (tra cui "GAD vaccine reduces insulin loss in recently diagnosed type 1 diabetes: findings from a Bayesian meta-analysis" di Beam et al., uscito ad ottobre su Diabetologia) hanno dimostrato che l’immunizzazione con una formulazione di acido glutammico decarbossilasi con idrossido di alluminio (GAD-alum), nota come vaccino Diamyd, è in grado di preservare la produzione di insulina nel DM1 di recente insorgenza (con una probabilità del 98% di ridurre la perdita del C-peptide del 15-20% — percentuale però ancora non sufficiente!).

Inoltre è ormai noto che la carenza di vit D, più frequente nei soggetti affetti da DM1 rispetto alla popolazione generale,  predisporrebbe allo sviluppo di patologie autoimmuni (DM1, sclerosi multipla, artriti infiammatorie e malattie infiammatorie croniche intestinali). La vit D non solo ha un ruolo nella regolazione della funzione immunitaria dei Linfociti T, ma esercita anche un ruolo sulla secrezione insulinica da parte delle cellule pancreatiche Beta e le protegge con un’azione immunomodulante dalle citochine infiammatorie.

Sulla base di queste considerazioni e dei risultati descritti in campo allergologico, dove è stato dimostrato che l’immunoterapia eseguita a livello linfonodale è più efficace rispetto ad altre vie di somministrazione, lo studio DIAGNODE condotto dal Dr. Ludvigsson ha sperimentato in 8 pazienti con età compresa tra 12 e 23 anni e DM1 di recente insorgenza (<6 mesi) la somministrazione di Diamyd a livello dei linfonodi inguinali (4 microgrammi iniettati 30-60-90 gg dopo l’inizio del trial pilota), associando tale terapia alla somministrazione orale di Vitamina D (2000 IE al giorno, somministrati all’inizio del trial e dopo 120 giorni). Durante il periodo di 15 mesi di follow up,  nei pazienti considerati il valore di C-peptide a digiuno si è mantenuto stabile, il valore di HbA1c si è ridotto dal 7 al 40% del valore iniziale e nessuno ha sperimentato episodi di ipoglicemia severa.

Trial veramente interessante… da tenere sott’occhio!  F.O.