Joe Wolfsdorf


Non capita tutti i giorni di confrontarsi con il Presidente dell’International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD), ma grazie all’impegno del gruppo giovani (JENIOUS) è stato organizzato un seminario durante l’ultimo congresso ISPAD di Innsbruck. Data la straordinaria possibilità, abbiamo pensato di condividere l’esperienza con tutti i soci SIEDP, in particolare i più giovani, che si trovano in quella fase della loro carriera dove devono decidere cosa fare del proprio futuro. 

I suoi primi passi

L’attuale Presidente Joe Wolfsdorf ha condiviso, nell’intervallo di oltre un’ora, le sue esperienze e le sue opinioni rispondendo alle domande della platea composta da giovani provenienti da tutto il mondo.

Nato nel 1947 a Johannesburg, ha frequentato la Scuola di Medicina in Sudafrica negli anni dell’Apartheid. Finita la Scuola, data la mancanza di una Scuola di Endocrinologia Pediatrica nel suo Paese, ha dovuto fare la sua prima scelta: se restare e lavorare come pediatra, o emigrare. Ha quindi deciso, con la sua famiglia, di lasciare il suo Paese per inseguire il proprio sogno, e dopo aver mandato lettere a diverse Università negli States, ha avuto l’opportunità di lavorare come Specializzando in Pediatra Endocrinologica all’Università di Chicago, che ha colto senza troppi ripensamenti.

La scelta di Joe Wolfsdorf

Dopo i primi anni di entusiasmo, ha però cominciato a nutrire forti dubbi sulle sue ricerche, focalizzate su un argomento che non lo stimolavano a sufficienza. Come ci ha riferito durante l’incontro, Joe ha quindi guardato dentro sé stesso, cercando di capire cosa voleva veramente dalla sua carriera. Dopo non poche notti insonni, ha quindi deciso di seguire il suo sogno di occuparsi disturbi del metabolismo glucidico, rinunciando ad una carriera a Chicago. Il suo coraggio è stato premiato dopo alcuni mesi, quando è stato convocato dapprima dal Tufts New England Medical Center indi dal Joslin Diabetes Center a Boston, Stati Uniti, per occuparsi di bambini affetti da diabete. Da quel momento ha quindi potuto dedicarsi, oltre che all’aspetto clinico, anche alla ricerca negli anni in cui l’automonitoraggio domiciliare iniziava ad essere utilizzato. Grazie alle pubblicazioni scientifiche e al suo duro lavoro - “non avevo tempo nemmeno per guardare un film al cinema”, ha riferito - è diventato dapprima Responsabile della Clinica Diabetologica Pediatrica, indi del Dipartimento di Pediatria e quindi Professore alla Harvard Medical School di Boston.

Una scelta individuale

Il messaggio che ha voluto lasciare il Presidente è stato di avere chiaro in mente cosa voler fare nella propria vita. Secondo Joe, la scelta di cosa voler fare nel proprio futuro non deve essere influenzata dal contesto in cui ci si trova in quanto le priorità che definiamo nella nostra vita definiscono i passi e il passo che dobbiamo sostenere. Wolfsdorf ha spiegato molto chiaramente che dedicare tempo alla famiglia o a viaggiare sono obiettivi altrettanto validi che scrivere lavori scientifici o lavorare fino a notte fonda, a patto che siano coerenti con la nostra scelta. Non c’è niente di più sbagliato che passare la propria vita a rimpiangere qualcosa, e la strada per il successo, seppur sia quasi sempre in salita, è quanto di più personale ci sia.

Davide Tinti