TURNER & DSD: passi avanti nella conoscenza delle condizioni rare

Nel caso delle malattie rare, i working group dei meeting internazionali offrono un'opportunità unica per condividere e confrontarsi con le esperienze di altri colleghi. Di notevole interesse tra quelli in programma ad Atene, è stato il Working group congiunto sulla DSD & Turner sulla disgenesia gonadica mista. (Leggi…)

La disgenesia gonadica mista è un disordine raro, in cui i pazienti con mosaicismo 45,X/46,XY presentano un fenotipo variabile da femmine Turner a maschi, che dipende largamente dal cariotipo.

Negli ultimi anni, la creazione di registri nazionali ed internazionali su questa condizione ha permesso  di realizzare studi multicentrici con casistiche numerose, come nel caso del registro italiano I-DSD e la valutazione a lungo termine del mosaicismo nei maschi  (presentati all'ultimo meeting SIEDP da Baronio et al. [1]).

Marie Lindhardt Ljubcic (Department of Growth and Reproduction, Rigshospitalet Copenhagen, Danimarca) ha presentato un lavoro retrospettivo multicentrico su 63 maschi a statura definitiva, statura che risultava compromessa in tutti, trattati e non trattati con GH. I soggetti erano stati divisi in due gruppi: anomalie genitali alla prima presentazione (n=35) o altre ragioni di invio. Lo studio ha dimostrato -come atteso- che i pazienti diagnosticati alla nascita presentavano fenotipi più severi e ridotta funzione gonadica rispetto a quelli diagnosticati successivamente durante la vita. La maggior parte dei pazienti entrava spontaneamente in pubertà, ma il 12% dei gonadectomizzati presentava una neoplasia in situ sollevando il problema della gonadectomia: quando e a chi?

Il tema è stato approfondito dalla successiva relatrice, da Ewa Rajpert-De Meyts (Department of Growth and Reproduction, Rigshospitalet a Copehagen - Danimarca). Le biopsie gonadiche dei pazienti studiati hanno mostrato una grande eterogeneità istologica con presenza di cellule definite “sexually confused”. La gonadectomia andrebbe sempre considerata dato il rischio complessivo del 20-30% di gonadoblastoma, rischio che aumenta con l’età e che appare strettamente legato al genotipo.

Katya De Groote (Dipartimento di Pediatria e Genetica medica, Università di Ghent - Belgio) ha invece risvegliato anche gli interessati alla “semplice” Turner, riprendendo con grande chiarezza le malattie cardiovascolari nella Turner, che nella casistica presentata interessano il 25-50% dei maschi (vs il 50% delle femmine). E alla domanda “quando inviare dal cardiologo/radiologo?”, la De Groote ricorda che gli esperti siamo noi, e che dovremmo essere noi a chiedere che vengano valutate (come suggerito tra l’altro nelle linee guida di Cincinnati): i. morfologia e funzione della valvola aortica, ii. morfologia dell’arco aortico e iii. misurazione dell’arco aortico (espressa come Z-score sulla superficie corporea).

Dal punto di vista pratico, in caso di negatività clinica e ecografica, la relatrice esegue la prima RM cardiaca all’età di 15 anni prevedendo un controllo ogni 5-10 anni.

Sara Ciccone