La diabetologia italiana fa l'en plein all'EASD. Intervista a Domenico Tricò

La diabetologia italiana si conferma madre delle migliori menti per la ricerca. Confermando il successo già ottenuto nel 2017, sui 5 posti previsti dalla EFSD (Fondazione Europea per lo studio del Diabete) ben 3 sono stati assegnati a giovani ricercatori italiani: Rocky Strollo, Domenico Tricò e Francesca Cinti.  Abbiamo incontrato e intervistato Domenico Tricò, dottorando presso la Scuola Sant’Anna di Pisa. 

 

Ciao Domenico, intanto complimenti per il risultato ottenuto. Vuoi spiegarci qual è stato il tuo percorso formativo fino ad ora?

Mi sono specializzato il mese scorso in Medicina Interna presso la Scuola di Specializzazione dell’Università di Pisa, dove mi sono occupato in particolare, sotto la supervisione del Prof. Natali, dell’impatto dei macronutrienti sulla funzione beta-cellulare nel diabete tipo 2. Tra il 2016 e il 2017 sono stato 12 mesi a Yale, dove mi sono occupato più nello specifico di diabete tipo 1 ed ipoglicemie iatrogene. Attualmente sto facendo un Dottorato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Che progetto hai portato avanti a Yale?

A Yale abbiamo studiato la relazione tra ipoglicemie e danno cerebrale. In particolare abbiamo somministrato ad una coorte di pazienti adulti con DMT1 una dieta ad alto contenuto di trigliceridi a catena media per un periodo di due mesi e abbiamo analizzato il metabolismo cerebrale durante un’ipoglicemia indotta con clamp. I pazienti venivano sottoposti, durante il clamp ipoglicemico, a RMN funzionale e venivano somministrati test cognitivi. Questo gruppo veniva confrontato con un gruppo di controllo e un gruppo di pazienti con DMT1 a cui non era stata somministrata la dieta.

Avete già analizzato i risultati?

I dati preliminari evidenziano una performance maggiore nei soggetti con DMT1 trattati con dieta rispetto ai controlli. I primi risultati sono incoraggianti e mettono in luce possibili meccanismi protettivi delle funzioni cognitive.

Un’ultima domanda. Sai già dove ti porterà la nuova avventura dell’EFSD?

Avrò l’onore di lavorare con la prof.ssa Stephanie Amiel della Kings College University di Londra, il cui ambito di ricerca riguarda prevalentemente l’ipoglicemia e il diabete di tipo 1. Questo mi darà l’occasione di proseguire ed approfondire il lavoro già iniziato negli Stati Uniti, anche se dobbiamo ancora definire nello specifico il progetto di ricerca.

Emioli Randazzo