Numero 10/2016

A cura di

Maria Loredana Marcovecchio (Chieti) e Rita Ortolano (Bologna)

  • Kiviranta P, Kuiri-Hänninen T, Saari A, Lamidi ML, Dunkel L, Sankilampi U. Transient Postnatal Gonadal Activation and Growth Velocity in Infancy. Pediatrics. 2016 Jun 9. pii: e20153561. [Epub ahead of print]


Questo recente articolo esplora il possibile nesso tra l’attivazione transitoria dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi (HHG), che si verifica durante i primi mesi di vita, anche nota come ‘mini-puberty’, e l’accrescimento staturale nel primo anno di vita. Fino ad ora i dati della letteratura indicano un ruolo della mini-puberty nel regolare lo sviluppo sessuale e aspetti del comportamento sesso-specifici.

Nella prima parte dell’articolo vengono riportati i risultati di un ampio studio longitudinale su una coorte di nati sani a termine (n= 18.570) in Finlandia, la cui crescita è stata monitorizzata nel primo anno di vita. Il principale dato che ne emerge è una differenza della velocità di crescita tra i due sessi (maggiore nel sesso maschile), che è soprattutto evidente nel primo mese di vita (4,1 cm).

Il secondo studio riportato si basa su una casistica di 84 nuovi nati valutati nel primo anno di vita, non solo da un punto di vista auxologico ma anche con raccolta di campioni di urine per dosare i livelli di testosterone e estrogeni. Il principale risultato è stata un’associazione diretta tra i livelli di testosterone durante i primi mesi di vita e la velocità di crescita. Tale associazione risultava indipendente dall’asse GH-IGF-1. La massima velocità di crescita veniva riscontrata nel primo mese ed era associata al picco massimo di testosterone.

Pertanto, tali dati supportano un ruolo dell’attivazione postnatale dell’asse HHG sulla regolazione dell’accrescimento nel primo anno di vita.
 

  • Rossi F, Bellini G, Luongo L, et al. Cannabinoid receptor 2 as anti-obesity target: inflammation, fat storage and browning modulation. J Clin Endocrinol Metab. 2016 Jun 13:jc20154381. [Epub ahead of print]


Questo interessante lavoro porta alla luce un potenziale nuovo target terapeutico per l’obesità, rappresentato dal recettore per i cannabinoidi CB2, che nel modello animale sembra avere un ruolo nella riduzione dell’assunzione di cibo e altri effetti anti-obesità.

Il presente studio si basa su una casistica di 501 bambini obesi in cui viene documentata una diretta associazione tra la variante Q63R nel gene codificante il CB2, che determina ridotta funzione recettoriale, e il BMI. Inoltre, sono stati condotti anche studi in vitro su cellule ottenute da midollo osseo di donatori sani e su cellule adipose ottenute da biopsie sottocutanee ottenute da adulti obesi e normopeso. Tali studi in vitro hanno documentato che il blocco del recettore CB2 si associa ad un aumentato rilascio di adipochine infiammatorie e accumulo di grasso, mentre la sua stimolazione annulla tali effetti. 

Questi risultati sono promettenti, anche se sono necessari ulteriori studi sia in vitro che in vivo per confermare gli effetti positivi sull’obesità, e nello stesso tempo escludere effetti collaterali di un tale blocco recettoriale.

  • Guzzetti C, Ibba A, Pilia S, et al. Cut-off limits of the peak GH response to stimulation tests for the diagnosis of GH deficiency in children and adolescents: study in patients with organic GHD. Eur J Endocrinol. 2016 Jul;175(1):41-7. doi: 10.1530/EJE-16-0105. Epub 2016 May 4

In questo recente studio italiano vengono ridiscussi i cut-off del picco di GH dopo test da stimolo da utilizzare per porre diagnosi di deficit di GH (GHD). Si tratta di uno studio retrospettivo effettuato su 372 pazienti afferenti a 5 Centri di Endocrinologia Pediatrica per bassa statura.

I casi (74 pazienti) presentavano 2 test patologici (intesi come picchi di GH< a 10 μg/L dopo Arginina test, Clonidina test, Insulina test) e una causa organica di GHD. I controlli presentavano almeno un test normale (picco di GH > a 10 μg/L). 10 pazienti risultati con due test patologici e RMN negativa sono stati sottoposti dopo pochi mesi ad un terzo test di stimolo risultato normale.

L’analisi statistica dei dati è stata effettuata tramite ROC (Receiver operating characteristic). Gli autori hanno dimostrato che in questi pazienti con una causa organica di GHD che i cut-off per i differenti test farmacologici sono risultati significativamente più bassi rispetto al “tradizionale” valore di 10 suggerito dalle linee guida internazionali per la diagnosi di GHD. In particolare hanno identificato un cut-off di 6.5 μg/L per l’Arginina test, 5.1 μg/L per l’Insulina test, 6.8 μg/L per il test con Clonidina.

I risultati presentati sono in linea con altri studi (Binder et al.,2011; Ghigo et al., 1996). Gli autori confermano che i soli livelli di IGF-1 SDS nei 334 pazienti esaminati (58 casi e 276 controlli), hanno bassa predittività per diagnosi di GHD, ma se combinati con il picco di GH aumentano la specificità del test di stimolo, riducendo il rischio di risultati falsi negativi.

Limite dello studio è la retrospettività dello stesso e dunque la non riproducibilità dei test effettuati in centri diversi.

  • Demir A, Voutilainen R, Stenman UH, Dunkel L, Albertsson-Wikland K, Norjavaara E. First Morning Voided Urinary Gonadotropin Measurements as an Alternative to the GnRH Test. Horm Res Paediatr 2016; 85(5):301-8. doi: 10.1159/000440955. Epub 2016 Mar 25.

Questo interessante articolo fornisce un'alternativa non invasiva al GnRH test per la diagnosi e il follow-up dei disordini dello sviluppo puberale. Lo studio, effettuato su una coorte di 274 bambini e adolescenti afferenti al Centro di Endocrinologia pediatrica di Gothenburg in Svezia, suggerisce di utilizzare il dosaggio della concentrazione urinaria delle gonadotropine (su prima minzione del mattino) quale indicatore dell'attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.

Lo studio parte dal concetto che la concentrazione urinaria di LH al mattino (U-LH) rispecchia meglio il suo fisiologico aumento notturno rispetto al dosaggio plasmatico basale e dopo stimolo dello stesso.

Vengono studiati 78 femmine e 196 maschi con età compresa tra i 5 e i 17 anni con bassa o alta statura o con disordini dello sviluppo puberale. Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla raccolta urinaria della prima minzione del mattino per il dosaggio delle gonadotropine urinarie al risveglio e tutti sono stati sottoposti al dosaggio plasmatico basale e dopo stimolo con GnRH di FSH ed LH. Lo studio dimostra che le concentrazioni urinarie di FSH (U-FSH) e di U-LH correlano bene con le concentrazioni plasmatiche di FSH ed LH basali e dopo stimolo (r?0.66, p<0.001) e che vi è una correlazione ancora più forte tra U-LH/U-FSH e il rapporto LH/FSH su plasma (r=0.80, p<0.001) sia nei soggetti prepuberi che nei soggetti in fase puberale. Inoltre lo studio dimostra maggiore specificità di U-LH rispetto al GnRH Test (96% vs 66%).

Gli autori descrivono minimi limiti di tale metodica tra cui la necessità di analizzare precocemente il campione urinario per il rapido deterioramento dell'LH se le urine vengono congelate.

In conclusione suggeriscono tale strumento quale potenziale valida alternativa ai convenzionali test invasivi per la diagnosi e il follow-up dei disordini puberali che ritengo particolarmente vantaggioso per ridurre lo stress del bambino evitandone l'ospedalizzazione (anche se in day-service) e l'agopuntura necessari per l'esecuzione del test da stimolo