Genitori "istruiti" per fare la differenza

Come ribadito da Bruce King (Newcastle, Australia) nella sua coinvolgente ed eloquente presentazione: "DKA and dose error occur when they are doing their diabetes cares alone”. Di fatto, uno scarso coinvolgimento della famiglia e una sua scarsa educazione sulla malattia sono evidenti campanelli d'allarme per un aumentato rischio di complicazioni. 

La formazione preventiva alle famiglie (e quindi non solo verso i giovani neo diagnosticati) ricopre un potenziale enorme nella prevenzione della complicazioni quali la DKA.  Infatti, se da una parte alla base della DKA continuano ad esservi la scarsa aderenza alla terapia da parte degli adolescenti, dall'altra riscontriamo anche una scarsa aderenza da parte dei genitori, i quali tormentati dalla paura di una crisi ipoglicemica decidono in maniera autonoma, ad esempio, di saltare la somministrazione dell'insulina. In un tale scenario è quindi fondamentale che la famiglia sia la prima a comprendere il reale rischio di DKA, l'importanza di mantenere una corretta terapia insulinica, imparare a riconoscere i sintomi di eventuali complicazioni.

Oltre però alla supervisione dei genitori ("hai fatto l'insulina?") l'arma più efficace è soprattutto l'affiancamento dei figli in prima persona. Al convegno presentate alcune semplici strategie, come quella di prestare le cure direttamente a tavola: il genitore dovrebbe assistere il figlio che esegue il controllo glicemico e offrirsi di annotare il valore sul diario; effettuare insieme la conta dei CHO e il calcolo dell'insulina; infine supervisionare la somministrazione di insulina. 

Nella sua presentazione, King ha fatto riferimento al lavoro sul registro americano EXCHANGE della dott.ssa Kellee Miller, che segnaliamo come ulteriore lettura di approfondimento.

Antonella Lonero

Lettura di Approfondimento

Miller K, et al. Current State of Type 1 Diabetes Treatment in the U.S.: Updated Data From the T1D Exchange Clinic Registry. Diabetes Care 2015;38:971–978 | DOI: 10.2337/dc15-0078.