Ruolo del priming nella diagnosi di deficit di GH: quali evidenze?

L'impressione a caldo sul tanto atteso dibattito “Priming sì o priming no" è stata di un confronto poco entusiasmante, con tesi dei due schieramenti supportate da una bibliografia non recentissima. Sebbene appaiano emergere più argomentazioni a favore che contro il priming, non vi è ancora accordo né in letteratura né tra i clinici sul suo utilizzo. Alla base della controversia, principalmente la "non-fisiologicità" del priming. 

A sostegno del PRO, Ola Nilsson della Örebro University (Örebro, Svezia). Nel suo dibattimento a sostegno del priming una rassegna di articoli di letteratura, tra cui il lavoro di Marin et al pubblicato nel 1994 su JCEM [1] su 84 bambini sani di statura normale e diversi stadi di sviluppo puberale sottoposti a 3 test da stimolo per GH. Il picco di GH aumentava con la progressione puberale in modo statisticamente significativo. La percentuale di bambini con picco di GH patologico calava da 61% (Tanner 1) a 44% (Tanner 2) a 11% (Tanner 3) a 0% (Tanner 4 e 5). La somministrazione di estrogeni in soggetti prepuberi produceva una risposta di GH normale. A sostegno della sua tesi, Nilsson cita inoltre un altro articolo di JCEM del 2000 di Martinez [2], secondo il quale il priming con gli estrogeni aumenterebbe la specificità del test da stimolo senza ridurne la sensibilità.

Il fautore del CONTRO, Alan Rogol dell'Università della Virginia (Charlottesville, Stati Uniti), sostiene che il priming non sia fisiologico  –sebbene si potrebbe commentare che neanche i test da stimolo lo siano– e che la diagnosi di deficit di GH, considerata l’attendibilità dei test, dovrebbe esser incentrata su un’analisi attenta del quadro complessivo del paziente, includendo anamnesi, familiarità, parametri auxologici e imaging.  Eppure lo stesso Rogol ammette (nell'abstract) che il priming potrebbe essere utile negli adolescenti con significativo ritardo puberale perché a quell'età le concentrazioni di steroidi sessuali sono fisiologicamente più elevate.

Per quanto riguarda le raccomandazioni più recenti, le ultime linee guida statunitensi su diagnosi e terapia del GHD nei bambini e negli adolescenti [3] consigliano il priming nelle femmine prepuberi di età superiore a 10 anni e nei maschi prepuberi con più di 11 anni. Nel PDTA SIEDP si legge che il priming “è stato suggerito in bambini in età pubere che però siano ancora prepuberi… tuttavia rimane un argomento controverso”.

Sara Ciccone


Riferimenti

1. Marin G e al. J Clin Endocrinol Metab. 1994;79:537-41.
2. Martínez AS. J Clin Endocrinol Metab. 2000;85:4168-72.
3. Grimberg et al. Horm Res Paediatr. 2016;86:361-397.