ESPE 2018: Atene 27-29 settembre
Con il titolo "Medicina Narrativa e di Precisione nella Endocrinologia Pediatrica", la 57° edizione di ESPE si presenta con una varietà di argomenti, spaziando dagli approcci meno tradizionali della medicina narrativa a quelli futuristici della tecnologia e dei big data, presentando il loro potenziale di impiego nella endocrinologia pediatrica. Molto promettenti anche le 10 sessioni plenarie.
Di medicina narrativa se ne sta parlando molto negli ultimi anni, con una crescente diffusione di applicazione nelle varie discipline mediche. Un termine che invita a guardare il percorso di cura dalla prospettiva di un occhio narrante, interiore, del paziente tanto quanto del professionista. Il fine è di far emergere il lato umano e le potenzialità (e la spinta) che esso può avere nel contribuire alla cura e al benessere emotivo delle varie persone coinvolte (dal paziente, alla famiglia, a medici e personale infermieristico sanitario) e, non ultimo, all'uso delle terapie disponibili e la gestione del paziente.
Come descritto da una delle fondatrici della disciplina Rita Charon, secondo la Medicina Narrativa il medico moderno deve possedere, oltre alle competenze scientifiche, anche competenze narrative: egli infatti deve essere in grado di “assorbire, interpretare, dare una risposta” alle storie dei suoi pazienti, deve essere capace di “praticare la medicina con empatia, riflessione, professionalità e attendibilità.
Altra parola chiave del congresso è la medicina “di precisione” che mira alla cura personalizzata, ritagliata sul paziente, avvalendosi dei progressi tecnologici, come quelli in ambito genetico. Perché l’Evidence Based Medicine, pur rimanendo un riferimento fondamentale per il clinico, risulta spesso difficilmente applicabile per il singolo paziente, specie se affetto da una malattia più rara.
Ma quali evidenze ci sono sull'efficacia dell'approccio narrativo e come applicare una medicina di precisione in una realtà locale? Una domanda che forse troverà risposta nelle oral presentations, ma che dal programma ufficiale del convegno non è ancora facile prevedere.
Molto promettenti si prospettano le 10 sessioni plenarie, tra cui scopriremo le novità in Oncofertility: from bench to bedside to babies (T. Woodruff), in Novel aspects in the patophysiology of obesity (Christos Mantzoros) e in Prediction, identification and treatment of early stage type 1 diabetes (Anette-Gabriele Ziegler). Ascolteremo inoltre la relazione dall’intrigante titolo Oxytocin and the healing power of love (C. Sue Carter) e passeremo alla medicina di precisione con Personalized treatments using gut microbiome and clinical data (Eran Segal).
Ci tufferemo nei Meet the Expert, sempre seguitissimi da giovani e meno giovani: il ruolo della radiologia nella diagnosi delle displasie scheletriche, la funzione riproduttiva nella sindrome adrenogenitale, la gestione dell’ipo e ipercalcemia, la gestione del bambino Prader-Willi.
Tra gli argomenti dei Meet the Expert troveremo anche aspetti più “umani“ da approfondire, come Psicologia del diabete in età pediatrica: come motivare bambini e famiglie con DM1”.
Non mancheranno dibattiti su temi sempre caldi in endocrinologia pediatrica: Should Growth Hormone be used in ISS? (alle 12 del 27.9) e To prime or not to prime? (nel pomeriggio del 28.9). Imperdibili infine le variegate carrellate di nuovi articoli nelle sessioni Yearbook.
Sara Ciccone