ACR, marcatore prezioso per la stratificazione del rischio

 

Il rapporto albumina su creatinina (ACR) ha un valore predittivo primario nel determinare il rischio renale, retinico e cardiovascolare. La microalbuminuria, anche se si trova all’interno del range di normalità, è un marker non solo della malattia renale, ma anche di una disfunzione endoteliale generalizzata e un potenziale fattore predittivo di altre complicanze vascolari del diabete, come la retinopatia e la malattia cardiovascolare. A presentarci l'importanza di questo marcatore, la nostra conterranea Loredana Marcovecchio (University of Cambridge, UK). 

Nei bambini con Diabete Mellito tipo 1, aumenti precoci delle frazioni di escrezione urinaria di albumina si hanno durante i primi anni dopo la diagnosi e possono predire un rischio futuro di complicanze vascolari. I dati condotti su studi osservazioni longitudinali indicano che un rapporto albumina su creatinina localizzato nel percentile superiore rispetto al range di normalità all’età di 11-16 anni può predire più dell’85% degli adolescenti che svilupperanno microalbuminuria, e tutti quelli che svilupperanno proteinuria durante il follow-up. Recenti risultati dal AdDIT (Trial di intervento cardio-renale negli adolescenti con diabete tipo1) hanno confermato il valore di escrezione urinaria di albumina come un marker precoce renale, retinico e cardiovascolare nei giovani pazienti con DT1. I partecipanti al AdDIT, di età compresa tra 10-16 anni, con livelli aumentati di ACR hanno mostrato elevati livelli di frazione di filtrazione glomerulare e aumentato rischio di accidenti cardiovascolari, come indicato da livelli più alti di lipidi, dalla rigidità e aumentato spessore dell’intima media dell’aorta, segni di compromissione della funzione cardiaca autonomica come segni di alterazioni precoci nella microvascolarizzazione retinica quando confrontati con adolescenti DT1 con inferiore escrezione di albumina. Questi dati supportano il concetto che il rischio di stratificazione usando ACR durante adolescenza può essere critico per l’identificazione precoce dei pazienti a rischio di sviluppare complicanze renali, retiniche e cardiovascolari e guidare l’implementazione di strategie preventive e di trattamento per ridurre il carico associato con complicanze vascolari del diabete.


Antonella Lonero