6/2017

A cura di

Roberto Franceschi (Trento) e Paola Sogno Valin (Imola - BO)

 

  • Frølich J, Hansen S, Winkler LA, Andresen AK, Hermann AP, Støving RK. The Role of Body Weight on Bone in Anorexia Nervosa: A HRpQCT Study. Calcif Tissue Int (2017) 101:24–33. DOI 10.1007/s00223-017-0254-7.

È noto che l’anoressia nervosa (AN) è associata ad una ridotta densità minerale ossea (BMD) e aumentato rischio di frattura. I meccanismi che portano a questo sono molteplici e questo studio ha analizzato il ruolo del carico meccanico per sé.

Con la high resolution peripheral quantitative computed tomography (HRpQCT) si sono messe a confronto ossa non soggette al carico come il radio e ossa soggette al carico come la tibia, valutando vBMD, geometria e microarchitettura ossea in pazienti con AN rispetto ai controlli.

La vBMD era inferiore, nelle 25 pazienti adulte con AN rispetto ai controlli, a livello della tibia e non del radio. A livello tibiale risultava ridotto lo spessore della corticale così come risultava compromessa la microarchitettura dell’osso trabecolare. Si è rilevata un’associazione tra peso del soggetto e sia spessore della corticale tibiale che resistenza stimata dell’osso.

In conclusione questo studio suggerisce un effetto diretto del carico dato dal peso sulla perdita ossea nelle pazienti con AN.

 

  • Soliman EZ, Backlund JC, Bebu I, Orchard TJ, Zinman B, Lachin JM; DCCT/EDIC Research Group. Electrocardiographic Abnormalities and Cardiovascular Disease Risk in Type 1 Diabetes: The Epidemiology of Diabetes Interventions and Complications (EDIC) Study. Diabetes Care. 2017 Jun;40(6):793-799. doi: 10.2337/dc16-2050.

Questo studio ci fornisce dei dati sul valore prognostico di trovare anomalie ECG in pazienti adulti con diabete tipo I (DMT1).

In una coorte di 1300 soggetti adulti con DMT1, estratta dallo studio DCCT/EDIC, sono stati valutati gli ECG effettuati annualmente e classificati come normali, con anomalie minori o maggiori.

Si sono poi valutati gli eventi cardiovascolari accaduti durante i 19 anni di follow up, includendo il primo episodio di IMA silente, stroke, angina, rivascolarizzazione coronarica e scompenso cardiaco fino alla morte da patologia cardiovascolare.

È stata quindi studiata l’associazione tra prevalenza di anomalie ECG e lo sviluppo successivo di malattia cardiovascolare.

Circa il 12% dei pazienti (n°155) hanno avuto un evento cardiovascolare durante il follow-up e la presenza di anomalie maggiori all’ECG aumentava il rischio 2x di portare all’evento cardiovascolare, anche dopo aver corretto il dato per i fattori confondenti.

 

  • Corda H, Kummer S, Welters A, et al. Treatment with long-acting lanreotide autogel in early infancy in patients with severe neonatal hyperinsulinism. Orphanet J Rare Dis. 2017 Jun 2;12(1):108. doi: 10.1186/s13023-017-0653-x.

L’iperinsulinismo congenito dell’infanzia (CHI) diffuso non responsivo alla terapia con Diazossido può richiedere una lunga ospedalizzazione, l’utilizzo di trattamenti farmacologici che possono interferire con la qualità di vita dei pazienti fino ad arrivare alla pancreasectomia subtotale.

Altri studi hanno descritto utilizzo della lantreotide (analogo long-acting della somatostatina) in pazienti con CHI non responsivi alla terapia con Diazossido; gli autori di questo articolo descrivono per primi l’utilizzo anche in bambini con età inferiore ai sei mesi (due pazienti con CHI e due soggetti con BWS) con ipoglicemie persistenti non responsivi alla terapia medica riportando un buon controllo glicemico in assenza di particolari effetti collaterali.

 

  • Quigley CA, Child CJ, Zimmermann AG, Rosenfeld RG, Robison LL, Blum WF. Mortality in Children Receiving Growth Hormone Treatment for Growth Disorders: Data from the GeNeSIS Observational Program. J Clin Endocrinol Metab. 2017 May 26. doi: 10.1210/jc.2017-00214. [Epub ahead of print]

In questo articolo vengono riportati i risultati tratti dallo studio prospettico osservazionale GeNeSIS (Genetics and Neuroendocrinology of Short-stature International Study) riguardo alla mortalità dei soggetti sottoposti a terapia con ormone della crescita (9504 soggetti). Non vi è un significativo incremento della mortalità per i soggetti GHD, SGA, Turner, SHOX, bassa statura idiopatica e con una neoplasia benigna. Un incremento di mortalità viene invece evidenziato per i soggetti con un precedente tumore maligno o con patologie più complesse.